War News
Oggi si spara, e si muore, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo (R.D.), Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia. E non solo. Questi conflitti sono costati la vita, finora, a più di cinque milioni e mezzo di persone.
Se si aggiungono le guerre conclusesi negli ultimi cinque anni (Sierra Leone, Liberia, Sud Sudan, Congo Brazzaville, Eritrea-Etiopia, Casamance) il bilancio delle vittime sale a sette milioni e settecentomila morti...

PeaceReporter è un quotidiano online che tratta temi internazionali, è una agenzia di stampa e di servizi editoriali, nato da una idea dell’agenzia giornalistica Misna (Missionary Service News Agency) e della organizzazione umanitaria Emergency.
PeaceReporter è un progetto particolare, in cui ognuno mette la propria professionalità a disposizione di una idea: quella della abolizione della guerra, e lo fanno attraverso il racconto della vita, e purtroppo anche della morte, di chi guerre e conflitti subisce.
Un racconto che è il più diretto possibile e senza pregiudizi ideologici. Un racconto che arriva a far comprendere la realtà del mondo anche a chi di guerre e conflitti non si è mai occupato; che avvicina realtà e persone che l'informazione tende a presentare come molto distanti e diverse.
Un racconto da giornalisti.
Solo attraverso il racconto, una notizia può essere compresa e diventare conoscenza e quindi cultura.
Grazie ai tantissimi collaboratori e corrispondenti distribuiti nel nord e nel sud del mondo PeaceReporter racconta storie e luoghi che sono spesso ignorati dal giornalismo tradizionale. Giornalisti, operatori di organizzazioni non governative, religiosi di ogni credo, cooperatori, personale diplomatico ed esponenti della società civile internazionale sono gli autori di PeaceReporter.

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Loescludo apre una nuova sezione.
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Paraguay: eletto il “vescovo dei poveri”
MONS. FERNANDO LUGO E' IL NUOVO PRESIDENTE DEL PARAGUAY
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Fernando Lugo, vescovo di San Pedro, 57 anni è il nuovo Presidente del Paraguay. La notizia è di quelle che fanno sensazione anche se i sondaggi degli ultimi mesi la rendono meno inaspettata.

Va detto che l’affermazione di Lugo è andata oltre le aspettative, raccogliendo quasi il 41% delle preferenze contro Blanca Ovelar, candidata del partito al potere, staccata di dieci punti (30,8%) e all’ex generale golpista di destra Lino Oviedo (22%), un caro amico in casa Cia e negli ambienti vicini alla destra conservatrice statunitense.
Vittoria netta, dunque. Vittoria storica. Il vescovo rosso, infatti, pone fine ad uno dei domini più longevi della storia recente: quello del Partito Colorado, ininterrottamente al potere dal 1947, anche dopo la fine della dittatura del generale Stroessner (1989), egli stesso membro del Colorado. Con l’elezione del “vescovo dei poveri” non solo vince l’opposizione dopo sessant’anni, ma finalmente si realizza una reale transizione da un sistema politico ingessato dai suoi legami con un regime dittatoriale di estrema destra e si intraprende un cammino di pieno riconoscimento dei diritti e della pratiche democratiche.

I Paraguaiani hanno scelto un futuro diverso, alternativo, quello promosso da Lugo e dalla sua Alianza Patriotica por el cambio, una coalizione di sinistra che riunisce organizzazioni sindacali, popolazioni indigene e contadini. In molti chiedevano un cambio di leadership che riuscisse a contrastare la cronica povertà e la disoccupazione, le disuguaglianze e la dilagante corruzione, la massiccia emigrazione forzata, ed in molti hanno invaso pacificamente e festosamente le strade della capitale Asuncion per portare in trionfo il vescovo-presidente. Dal canto suo Lugo ha invitato “tutti i Paraguaiani, anche coloro che non condividono i nostri ideali, ad aiutare questo Paese che è stato grande a ritornare ad esserlo”. Ha poi ringraziato tutti gli elettori dicendo loro “Voi avete deciso di liberare il Paese”.

Un altro duro colpo, forse quello decisivo, alle oligarchie militari neo-fasciste che hanno a lungo imposto regimi di terrore e di ingiustizia sociale nel continente latino-americano. Se infatti si eccettua la Colombia del conservatore Uribe, tutta l’America Latina è governata da leader di sinistra (Venezuela, Bolivia, Ecuador, Argentina) o di centro-sinistra (Cile, Brasile, Uruguay, Perù), spesso espressione delle popolazioni indigene emarginate per secoli dal potere. Il vescovo Lugo, sospeso dal Vaticano, si è impegnato a promuovere un programma di redistribuzione della ricchezza e delle terre, e la rinegoziazione dei trattati sulle fonti di energia col Brasile. Il Paraguay, infatti, è un serbatoio immenso di acqua potabile e i suoi bacini sono fondamentali per la produzione di energia idroelettrica, così come lo sono i suoi giacimenti di gas.La violenta campagna che il partito Colorado aveva intrapreso nelle settimane scorse dava adito a timori sul riconoscimento dei risultati elettorali, che invece è arrivato chiaro e immediato.

La sconfitta Ovelar ha subito dichiarato che il risultato è incontrovertibile e che augura al Paese un “periodo di riconciliazione e di comune ricostruzione”. Prova di democrazia anche dall’attuale Presidente Duarte che ha sottolineato la positività del fatto che “Per la prima volta nella nostra storia, una parte politica trasferisce il potere ad un’altra senza un colpo di Stato, senza spargimento di sangue e senza guerre fratricide” ed ha dichiarato che sarà un suo preciso impegno “rendere fluida tale transizione”.

I venti di democrazia e di cambiamento sociale soffiano forti in America Latina e sembrano non arrestarsi più.
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a TE, elettore di Silvio Berlusco**
di Davide Roma y1pLHHtfftxpGhgjt2sJvI464R09oznH8xqsf8zbhLtUWgEK-ikhin4EMCCydLL1qaPsisBjSWF2iQ

Non scrivo ne per insultarti ne per minacciarti.
In fondo ognuno dice e parla di quello che gli pare... ti scrivo per dirti che il successo di berlusco** è nient'altro che il risultato di tutti quegli italiani che, come te, pensano a cazzi loro. Quelle persone che sono convinti che la libertà sia più importante dell'uguaglianza, che si sollazzano nel loro egoismo, che pensano solo a quello che hanno per desiderare sempre di più, che dicono sviluppo ma non si ricordano che la terra non ci sostiene più tutti, che vanno a messa la domenica e poi a mignotte la sera (e lo fanno, lo fanno..). Quelli che non leggono, che non fanno attivismo politico di nessun tipo, che pensano di essere l'ombelico del mondo,che votano la moratti, che dicono che la famiglia è importante e poi lasciano i figli a casa con le baby sitter. Quelli che votano un partito costituito appositamente per fare presa. Non offenderti perchè non è mia intenzione, sulle menti semplici... Ricordati solo che io non parlo di fiamma tricolore o forza nuova o udc ,io parlo di chi canta in gruppo "meno male che silvio c'è" ..e dire che ci fai pure lo scout....
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Economia Italiana - Un confronto per le elezioni
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Libero
Libero - Francesco Tricarico



Io sto pensando alla libertà
Mi sento schiavo della libertà
Vorrei che qualcuno pensasse per me
Ma so che nessuno può pensare per me


RIT:
Perché io sono
Libero
Libero
Vorrei essere libero
Di non esser libero
Libero [x 11]

son brevi i momenti di sconforto
In cui io vorrei essere un altro
Ma questa distanza tra me e me stesso
è duro lavoro che ancora mi manca

RIT:
per essere
libero
vorrei essere libero
di non esser libero
libero [x 14]

libero
come un fiore
libero libero libero
libero
come il sole
libero libero libero
libero
come il cielo
libero libero libero
libero
come un uomo libero
libero di comperare tutto quello che mi pare
senza più un valore il rispetto e l'educazione per le cose
che diverse van capite e non temute
mi domando se infondo a tutto questo sia un inganno del mercato
del profitto e del capitalismo
libero mercato schiavo del mercato
libero libero libero

RIT:
libero
vorrei essere libero
di non esser libero

voglio essere povero
diventare povero
come San Francesco camminare scalzo
servo del Signore o anche di un cane
ma io imperatore guardo innanzi al sole
fare l'amore con lei davanti a tutti
camminare nudo senza vergogna
baciare un uomo e accarezzarlo
ama il prossimo tuo
come te stesso
i cristiani, i musulmani
gli ebrei gli induisti
i buddisti
ognuno creda a quello che a voglia
ma si viva in pace
non si faccia la guerra
perché noi siam

RIT:
liberi
e noi siamo liberi
di non esser liberi
libero [x 11]

vorrei dire ancora tante cose
ma se le dico qualcuno mi uccide
perché la libertà finisce dove inizia
solo nella mente libero veramente
com'è com'è

RIT:
libero
vorrei essere libero
di non esser libero
libero…

libero
come un fiore
libero libero libero
libero
come il sole
libero libero libero
libero
come un uccellino
libero libero libero
libero
come il vento libero
libero libero libero
libero
come la pioggia
libero libero libero
libero
come l'amore
libero libero libero
libero
come un bimbo
libero libero libero
libero
come un uomo libero

na na na…
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il galateo

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lì piccioni

io sto con i piccioni.
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